Ricordando la nostra Barbara

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Nella quotidianità si cade ma il cavillo è rialzarsi” lo ha detto Barbara nella sua intervista a Teletutto in aprile lo scorso anno, quando abbiamo presentato il suo libro nel reparto di oncologia medica del Civile; lo avevamo già fatto in Poliambulanza dove lei aveva la sua seconda casa da 4 anni, da quando le avevano scoperto il “bastardo” come lo chiamava lei, quel tumore che partito dal seno le aveva già invaso fegato e ossa quando a 31 anni lo avevano trovato. Da lì aveva iniziato la sua battaglia che è finita la settimana scorsa, quando ci ha lasciato.

L’avevo conosciuta a settembre del 2013, mi avevano sottoposto il suo manoscritto: il suo sogno era pubblicare quel libro per lanciare un messaggio di coraggio, di forza, di determinazione a non lasciarsi andare a chi viveva un’esperienza come la sua e per lasciare un “testamento speciale” ai suoi figli, oggi ancora troppo piccoli per comprendere sino in fondo la storia della mamma.
Abbiamo organizzato la pubblicazione e la presentazione in collaborazione con Marco Serra Tarantola in un mese, le avevo portato le bozze in ospedale e non scorderò mai la sua espressione di felicità, di gratitudine, di soddisfazione e incredulità insieme.
L’ho accompagnata per un anno in giro a presentare il libro, io al suo fianco ogni volta con l’emozione della prima, con la consapevolezza di essere al fianco di una donna speciale.

La lettura del suo libro ha insegnato molto a tutte noi di ESA, ci ha consentito di raggiungere la nostra mission di “sensibilizzare educare e informare le donne dell’importanza del controllo senologico”; leggendo le sue pagine si scoprono e si vivono sentimenti e riflessioni importanti.
I rapporti, le relazioni che Barbara in questo percorso di malattia ha intessuto, i contatti che ogni volta durante ogni terapia Barbara ha cercato e consolidato, e le riflessioni intense, profonde, sincere lasciano il segno nel lettore (pag. 81): “Mi sono resa conto di aver avuto di continuo un atteggiamento protettivo con le persone incontrate in questa avventura, accorgendomi solo ora che non era per salvare loro, anche se in apparenza potrebbe sembrare così. In realtà stavo aiutando me stessa: in quella maledetta sala d’attesa non stavo solo sostenendo quell’uomo, ma stavo anche facendo compagnia a Barbara”. Già perché è la FORZA STRAORDINARIA che si libera e manifesta dentro alcuni pazienti che stupisce e talvolta stordisce chi sta loro attorno, Barbara ne è stato un esempio straordinario.

E’ inevitabile che la situazione che stai vivendo, vivere con il cancro, instilli quel timore di pensare al futuro, la PAURA, lei scrive (pag. 59): “Non posso fare programmi a lungo termine ma tra un controllo e l’altro posso VIVERE, il che non è sicuramente male… Se guardo troppo in avanti nel tempo la paura prende il sopravvento. Quello che vorrei fare con le mie parole è arrivare alle persone, cercando di far loro capire che credo sia arrivato il momento di cambiare la visione che si ha del malato di cancro”. Parte da un sentimento concreto Barbara, ma arriva al cuore e alla mente del lettore con un messaggio fondamentale.baby-thumb

Descrive gli incontri con persone straordinarie, che hanno e dimostrano grande dignità, e con le quali ha iniziato a CONDIVIDERE il suo percorso che si intrecciava in diverso modo e a diverso titolo con il percorso degli altri pazienti; arriva un altro momento sublime per il lettore “sano” o malato che sia, la celebrazione del VALORE DELLA CONDIVISIONE.
Barbara ha raccontato anche dell’arrivo della bella notizia… Ci ha trasmesso l’idea che non si può sprecare nulla, nessun momento, nessun istante: ecco un altro GRANDE INSEGNAMENTO che arriva dalla malattia: lo ha scritto anche nella presentazione di sé all’inizio del libro: “carta e penna in mano a cercar di trasmettere quello che questa malattia ha cambiato, ma che è stata anche in grado di regalarmi: la bellezza delle cose, delle persone, dei momenti che troppo spesso dimentichiamo di apprezzare”. In sintesi NOI di ESA non possiamo non dire un forte e grandissimo “GRAZIE BARBARA”.


NINI FERRARI

PRESIDENTE di ESA- Educazione alla Salute Attiva